L’emozione di ripartire
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L’emozione di ripartire

Domani saremo ai nastri di partenza, con i numeri sulla schiena, pronti a un nuovo “via”. 

É arrivato quel momento della stagione in cui le emozioni sono costanti e multiformi: ansia, adrenalina, attesa. 

Non aspetti altro che iniziare, riattaccare il numero, dimostrare a te stesso il tuo valore. 

In questo episodio vi scrivo dall’Oman, sono arrivato qui ieri, dopo essermi fermato a Bergamo per tre giorni di rientro dalla Colombia. Sono atterrato a Muscat, la capitale.

Qui c’è un fuso orario di 3 ore in anticipo rispetto all’Italia. L’hotel, la nostra base per tutta la prossima settimana, si trova nelle vicinanze dell’aeroporto, e ospita anche le altre squadre.  

Tornare in Oman mi ha fatto riaffiorare i ricordi del Tour del 2022, quando ho vinto la 4° tappa individuale e mi sono piazzato 2° nella classifica generale. L’inizio di quella stagione non era stato in realtà molto positivo per me, dato che il 3 gennaio avevo contratto il Covid stando fermo per circa 10 giorni. Successivamente, come quest’anno, il ritiro in Colombia di circa 10 giorni mi aveva permesso di arrivare in Oman nel migliore dei modi e con buone sensazioni. 

Oltre al secondo posto sul podio, ricordo benissimo la tappa che ho vinto. Vincere la prima corsa della stagione è sempre molto difficile perché tutti vogliono dimostrare di essere preparati e in condizioni ottimali. É sempre una gara molto avvincente. Alla prima corsa dell’anno c’è più stress rispetto ad altre. Vincere era stata una liberazione e una dimostrazione del fatto che nonostante il Covid ero a un buon livello di condizione fisica. 

É da quel momento che non alzo le braccia al cielo, che non riesco a celebrare una vittoria, e speriamo che questa sia la volta buona di potermi ripetere come due anni fa.

Fisicamente mi sento bene, ho lavorato veramente bene in Colombia, è stato un ritiro in altura in cui non ho mai perso un giorno di allenamento e ho fatto tutto da programma. Ho riposato tre giorni a Bergamo, penso di aver già recuperato il grosso carico di lavoro. Psicologicamente invece c’è sempre un po’ di nervosismo perché sta per iniziare la stagione e io caratterialmente sono una persona già nervosa di mio, e quando arrivo nel periodo in cui stanno per iniziare le corse sono sempre molto più stressato. 

Questo però mi crea più concentrazione, sono molto più concentrato sull’obiettivo e non c’è nessun’altra cosa che mi distrae da quello. So di essermi allenato al meglio senza intoppi, so di aver investito su me stesso per arrivare con una condizione ottimale fin qui ma c’è anche stress perché questo sarà il vero primo test in cui ci si confronta con i rivali. In allenamento puoi avere dei parametri su te stesso ma è la corsa la prova definitiva, che ti mostra davvero il tuo livello di condizione. 

Non sarà un tour facile, da circa due anni il livello in questa corsa si è alzato parecchio, ci sono corridori molto quotati e molto forti. Il percorso è stato più duro rispetto agli anni scorsi. L’organizzatore della corsa ha deciso di inserire la Muscat Classic, che a livello altimetrico è molto dispendiosa, visto che c’è la famosa salita di Gissat e sarà quella che probabilmente scremerà il gruppo per poi concludersi in una volata ristretta come successo l’anno scorso con una trentina di corridori. Saranno tappe abbastanza ostiche, ci sarà un dispendio energetico importante e soprattutto ci si giocherà la classifica tappa dopo tappa, perché prima ci sono, oltre la Green Mountain, i picchi in salita, per cui non c’è mai una tappa facile sulla carta a parte la prima, che sarà piatta.

Solitamente sono molto scaramantico, per cui non voglio fare pronostici sulla mia performance, su cosa otterrò, sicuramente sono consapevole di aver lavorato bene. L’unica cosa che spero, come sempre, è non incorrere in cadute, stupidità, problemi meccanici e mi auguro che la corsa si svolga senza intoppi. Spero non faccia troppo caldo, perché il caldo qui certe volte è insopportabile. 

Parlando un po’ più generalmente voglio aggiungere che sono felice di iniziare la stagione dopo una lunga fase di preparazione invernale. Quest’anno è bello essere in squadra con molti compagni nuovi. Mi sono trovato bene con tutti a trascorrere le prime ore qui in Oman. Ogni anno i compagni cambiano ma quest’anno mi sembra un team tanto affiatato e anche se c’è un po’ meno esperienza c’è tanta motivazione. 

Considero questo staff come una famiglia, mi trovo molto bene. Ci siamo incontrati in aeroporto ed è stato bello rivederci e ritrovarci tutti, avere insieme la sensazione che finalmente la stagione inizia, che fra due giorni saremo ai nastri di partenza con i numeri sulla schiena.

Speriamo sia un anno soddisfacente, per restituire alla squadra tutto il supporto che mi ha dato in questi due anni.

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